
«La Regione, guidata dal Partito democratico, di fatto sta tentando di chiudere l’ospedale con la riduzione dei budget che porterà alla cancellazione dei servizi, l’assenza di manutenzione delle sale operatorie, la riduzione dell’attività chirurgica che negli ultimi quattro mesi è stata addirittura azzerata». E’ il grido di allarme del capogruppo consiliare di ‘Pergola nel cuore’ Antonio Baldelli, da sempre in prima linea nella difesa del civico nosocomio. Baldelli entra nel dettaglio di una «desolante situazione» di reparti e personale: «La chirurgia, da giugno, di fatto non esegue più interventi. La radiologia, dal 2 novembre, perderà uno dei radiologi, trasferito a Fano, e il suo posto non sarà rimpiazzato in pianta organica ma verranno solo disposte turnazioni di personale da altre strutture. Il blocco operatorio manca di ogni manutenzione dal 2015 e così, dalle notizie trapelate, senza urgenti lavori a impianto elettrico e dei flussi d’aria non sarà più possibile operare. Quei pochi lavori realizzati sono stati fatti senza raziocinio e l’autoclave, installata da poco tempo, sembra non essere stata posizionata a norma. I locali per chirurgia ambulatoriale non sono stati adeguati e i chirurghi sono costretti a utilizzare le sale operatorie rendendo impossibile una seria programmazione degli interventi». Baldelli rivela poi indiscrezioni trapelate in questi giorni: «Non essendo riusciti, per la fortissima opposizione della giunta comunale e dei pergolesi, a chiudere il nostro nosocomio, la Regione vorrebbe ora utilizzare un espediente: inventarsi inesistenti problemi di staticità della struttura ospedaliera per chiudere qualche reparto, prima temporaneamente, poi definitivamente. A tal punto, sappiano Ceriscioli e i suoi dirigenti e amici che, se utilizzeranno questo sotterfugio, sarà guerra senza sosta e su ogni fronte, da quello giudiziario a quello politico in tutte le città delle Marche!». Il capogruppo consiliare lancia un appello ai pergolesi: «Non date più ascolto a chi ha mentito per anni sul nostro ospedale. Non date più nessun credito a Ceriscioli e ai suoi referenti Guidarelli, Cuccaroni, Priori e Londei, accompagnati dal loro amico Minardi, i quali, in modo vergognoso, hanno tentato di smontare la battaglia dell’amministrazione comunale in difesa dell’ospedale, annunciando falsi potenziamenti della chirurgia, false integrazioni di personale, aumento dell’attività di anestesia mai avvenuto. O sono stati degli incompetenti, non in grado di capire ciò che stava avvenendo, o sono stati agli ordini di Ceriscioli e Minardi, contro gli interessi di Pergola e della Valcesano. Organizzeremo – conclude Baldelli – eclatanti proteste che porteremo fino sotto casa di Ceriscioli e davanti alle sedi del Pd. Continueremo a sostenere, salvo piccole accortezze che sottoporremo al proponente, la mozione del consigliere regionale Talè che richiede, come fa la nostra amministrazione da sempre, il riconoscimento di area geograficamente disagiata per Pergola».
Baldelli denuncia un’altra singolare situazione: «La colonna laparoscopica, in uso a Pergola, è obsoleta e costituisce un problema per la chirurgia. Un problema così serio che alcuni pazienti che si sono rivolti all’ospedale attendono da mesi di essere operati. Così, con l’ultimo ordine del giorno a tutela dell’ospedale, documento che ha trovato il voto della sola maggioranza, abbiamo chiesto l’acquisto d’una nuova colonna laparoscopica. Da notizie trapelate, l’Asur si appresterebbe ad affittare, non ad acquistare, la colonna. Evidentemente – sottolinea il capogruppo consiliare – l’Asur non prevede una vita lunga per la nostra chirurgia se affitta e non acquista uno strumento tanto indispensabile. Il nuovo direttore modifichi questa decisione».
dal Corriere Adriatico
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