
Pergola continua a rifarsi il look. Stavolta è uno degli scorci più suggestivi della città a indossare l’abito da sera. Nel quartiere Mercatale, in via San Biagio, sarà recuperato lo splendido edificio storico della ex conceria, risalente al 1200.
Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi dal sindaco Francesco Baldelli, dall’architetto Antonino Persi. In sala anche il proprietario dell’edificio, Gianluca Bardeggia.
“Siamo molto felici di presentare questo progetto di valorizzazione del quartiere – afferma il Sindaco – si tratta di un’intelligente collaborazione tra pubblico e privato che permette la riqualificazione d’una parte storica della città. Un progetto innovativo ove le cubature vengono ridotte e il passato diventa futuro!
Verranno infatti riportate alla luce, in un’operazione di archeologia urbana, le preziose vasche della conceria grazie all’abbattimento dell’immobile costruitovi sopra nel 1900, abbattimento avvenuto nelle settimane scorse.
far ciò si è dovuto variare il piano particolareggiato vecchio di oltre 30anni: tutto il costo del procedimento è stato a carico del privato.
D’altronde, in questi 4 anni, il Comune ha fatto molto per il Mercatale: dall’adeguamento dell’illuminazione alla pavimentazione, fino alla pulizia dei fiumi.
Interventi per ben 200mila euro. E ora sarà il privato ad investirvi.
Il Comune ha compiuto numerosi interventi anche altri quartieri e frazioni come ad esempio a Montesecco, Montevecchio, in via Don Minzoni.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Siamo orgogliosi, in un momento di grave difficoltà anche per gli enti locali, di aver raggiunto un altro risultato.
Usiamo il buon senso per il bene della città”.

Pergola, ex conceria prima dell’abbattimento dell’immobile
“Si riutilizza un fabbricato – ha sottolineato l’arch. Persi – mantenendone intatte tutte le caratteristiche architettoniche esterne.
Stiamo parlando di una variante che chiede di diminuire la superficie a disposizione e va a recuperare un edificio esistete, quindi in linea con le nuove indicazioni urbanistiche di non cementificare il territorio.
Una modalità operativa che potrebbe essere un’apripista anche ad altri interventi nel centro storico. Anche perché recuperando si risparmia.
Un intervento che soddisfa il privato e allo stesso tempo il pubblico. Non dimentichiamoci mai che la parte esterna di un edificio appartiene alla comunità”.
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