
L’ospedale di Pergola continua a soffrire e non abbassa la guardia il capogruppo di Pergola nel Cuore Antonio Baldelli che raccoglie la denuncia degli utenti:
“Non solo un ospedale privato dei più elementari servizi, di personale e attrezzature, ma l’Asur si lava le mani anche di fronte al più elementare rispetto verso i defunti e i loro congiunti. Da diverse settimane infatti sono state tagliate le tubature dell’impianto di riscaldamento della camera mortuaria dell’ospedale e parenti e amici dei defunti sono lasciati al gelo di fronte alle salme, tanto che in questi giorni di temperature particolarmente rigide si sono dovuti attrezzare portandosi addirittura delle stufette da casa. Tutto ciò a causa di lavori di presunto adeguamento sismico che, prima delle elezioni comunali, consiglieri regionali del Pd e dirigenti Asur avevano indicato come urgentissimi e che invece languono da quasi un anno, procedendo a passo di lumaca”.
Il capogruppo d’opposizione commenta: “In realtà tali lavori sono stati utilizzati come pretesto dalla regione per azzerare l’attività della chirurgia pergolese che in tal modo, quando avverrà una ricognizione del ministero della salute, non avrà più i numeri né gli standard minimi di legge per giustificare la sua esistenza e sarà cancellata definitivamente, magari per essere sostituita dalla day surgery detta anche chirurgia del foruncolo. E la situazione non è migliore negli altri reparti e servizi. Negli ultimi sei mesi l’ospedale è stato praticamente smantellato. Basti pensare che oggi non esiste più nemmeno la chirurgia ambulatoriale, nonostante sia stata più volte sollecitata all’Asur dal primario chirurgo: si pensi che basterebbe attrezzare una stanza con una lampada scialitica e un lettino. Cancellata l’urologia con la cistoscopia. Stessa fine per la chirurgia ortopedica. Oggi i pazienti per un semplice intervento ambulatoriale sono costretti al pendolarismo tra gli ospedali di Urbino e Fano e gli ex ospedali di Fossombrone e Sassocorvaro.
Per chiudere un ospedale non c’è bisogno di apporre un lucchetto alla sua porta d’ingresso ma basta utilizzare tali espedienti e magari avere la complicità degli amministratori locali, come accade a Pergola”.
(Da Il Corriere Adriatico e il Resto del Carlino del 5 gennaio 2020)
Nessuna risposta a “Ospedale Pergola in via di smantellamento. Camera mortuaria al gelo, parenti costretti a portarsi stufette da casa.”